Storia

I. 1986-1993, L’ALBA DI UNA GRANDE AVVENTURA

 

La storia inizia nel 1986, quando a Chiesanuova un manipolo di genitori costituisce una società di pallavolo in cui far giocare i propri figli e le proprie figlie. Nasce così il Pablo Neruda, che iscrive alla Fipav le sue prime due squadre, una terza divisione femminile e una maschile, che giocano nella tensostruttura di via Chiesanuova 131. I colori sociali sono il bianco e il rosso, e nel logo compaiono già quelle ali che diventeranno qualche anno dopo l’inconfondibile icona della società, che piano piano inizia a crescere e al cui interno, tra gli altri, cominciano a distinguersi per passione e dedizione due figure, Romeo Zilio e Rino Greggio, a tutti gli effetti fondatori del sodalizio, che saranno grandi protagonisti negli anni a venire. Per i due genitori dirigenti è una questione di famiglia, dato che entrambi hanno i figli impegnati nelle squadre della società: Zilio con Luca e Barbara, e Greggio con tutti e tre, i gemelli Luca ed Elena e il più grande Enrico, che diventeranno giocatori apprezzati nelle categorie regionali venete, con Enrico che arriverà a calcare con successo anche i campi della B1.

Nel 1989 alla guida della formazione femminile arriva Paolo Carminati, che legherà a più riprese il suo nome alla società di via Chiesanuova. Sotto la guida del giovane tecnico il Pablo Neruda inizia a strutturarsi, partono i primi gruppi di minivolley e le prime squadre giovanili, ma soprattutto iniziano ad arrivare le promozioni sul campo. Il Pablo femminile, in cui milita anche una giovanissima Anita Lazzarotto, da anni anima della pallavolo a Limena, conquista due promozioni consecutive, poi retrocede e nella stagione 1992-1993 domina il campionato di Seconda Divisione e centra nuovamente la promozione in Prima Divisione.

Anche i maschi non sono da meno, e nello stesso anno, sotto la guida di Roberto Turatello, centrano anch’essi la promozione in Prima Divisione passando per i playoff. Nella squadra milita Gianluca De Cinti, giovane palleggiatore che sarà bandiera della società fino al 2000 e protagonista di una luminosa carriera fino in serie B; oltre a lui, fanno parte di quel gruppo atleti destinati a diventare volti noti della pallavolo padovana sia come giocatori, come Tobias Schiavo, che come allenatori, come Christian Magro, in seguito apprezzato tecnico fino alla serie B femminile, a Tombolo.

La doppia promozione sul campo delle due prime squadre attira l’attenzione della stampa locale, che dedica per la prima volta un articolo a tutta pagina nell’allora inserto settimanale de “Il Mattino di Padova”, segno che la il Pablo comincia a crescere nei numeri e nella struttura. Sotto la guida di Romeo Zilio, nel frattempo diventato presidente, e coadiuvato oltre che da Rino Greggio anche da altre figure che diventeranno iconiche, come Luigi “Gigio” Vomiero e Nereo “Mori” Canova, l’organico societario, oltre alle due prime squadre, può vantare una squadra maschile di Allievi CSI campioni provinciali, una squadra di Under 16 femminile Uisp qualificata per i regionali di categoria, una squadra amatoriale mista CSI anch’essa campione provinciale e un gruppo di minivolley.

 

II. 1993-2000, L’ARRIVO NELLE CATEGORIE REGIONALI

 

L’ascesa del Pablo continua spedita anche negli anni successivi. Grazie alla passione e all’entusiasmo della dirigenza, viene ristrutturato e ampliato l’impianto di via Chiesanuova, cui si aggiunge anche la gestione della grande e confortevole palestra dell’istituto Duca Degli Abruzzi, nuova casa delle prime squadre, e anche sul campo i risultati non tardano ad arrivare.

La squadra femminile cresce e rapidamente salta in D e poi in C, categoria alla quale arriva sotto la guida di Giacomo De Logu, altro nome che lascerà un segno nella storia societaria. Negli anni, al Pablo passano giocatrici che appartengono alla storia della padovana, da Barbara Zangirolami, in A2 con il Tregarofani, a Giuditta Comis, a Luisa Luise, a Nadia Michielli, solo per citarne alcune. Destino analogo tocca ai maschi, che dalla Prima Divisione disputata nel 1993-94 presto scalano le categorie regionali fino ad arrivare in C maschile, che viene disputata nel 1998-1999 sotto la guida di Luca Zanon, reduce dalle esperienze al Charro Padova all’ombra di Silvano Prandi, e nel 1999-2000 con Pierantonio Pistore al comando. Anche nel maschile i nomi di giocatori destinati a diventare protagonisti del volley patavino si sprecano: David Favretto, tuttora apprezzato allenatore; Gianluca Bregolin, storico capitano della gloriosa Pierobon Pallavolo; Igor Clementi, in seguito tecnico al Valsugana e direttore sportivo al Volley Eagles; Andrea Zucchelli, per anni alzatore a Sarmeola e poi nello staff di molte categorie nazionali del Veneto; Giovanni Galesso, per anni direttore tecnico prima a San Giorgio delle Pertiche e poi a Fratte e in seguito anche campione d’Italia alla guida della selezione regionale femminile del Veneto; Tomasz Zarzicky, figlio del grande Zbigniew, indimenticato fuoriclasse di Padova e della nazionale polacca campione mondiale a Messico 1974 e olimpica a Montreal 1976. Proprio nel 1999 appende le scarpe al chiodo uno degli schiacciatori più rappresentativi della squadra, Gianluca Trolese, che diventa direttore sportivo l’anno successivo. E’il primo passo per dare il la alla scalata del settore maschile verso le categorie nazionali.

 

III. 2000-2001, PARTE LA SCALATA AL VOLLEY NAZIONALE

 

L’inizio del nuovo millennio rappresenta un momento nella storia della società.

Nel settore femminile, il vulcanico Romeo Zilio riesce a coinvolgere come sponsor Graziosi Containers, che vuole fare subito le cose in grande. Nel 2000 viene acquistato il titolo di serie B2, Giacomo De Logu da allenatore della serie C diventa direttore sportivo e alla guida della prima squadra da Riviera Volley Barbarano arriva Daniele Rampazzo, giovane allenatore con esperienze da secondo allenatore in Serie A2 a Vicenza.

E’ l’inizio di un nuovo ciclo. La società inizia a strutturarsi per affrontare il quarto campionato nazionale, il direttivo sente il bisogno di una svolta rispetto al passato ma mantenendo la propria identità, ed è così che il glorioso Pablo Neruda dopo 14 anni di vita lascia il posto a Olympia Volley. Cambia il nome, cambiano i colori sociali da bianco-rosso a bianco-blu, ma non cambia il logo: le ali di rondine che caratterizzavano lo stemma del vecchio Pablo, ispirate da una famosa poesia del grande poeta cileno, rimangono anche nella nuova versione, attraversando una progressiva stilizzazione che la porteranno sino alla versione attuale.

Viene allestita subito una squadra molto competitiva, con qualche scommessa: dal Barbarano coach Rampazzo porta con sé il forte libero Barbara Barbieri, ma soprattutto lancia in prima squadra Giulia Pincerato, una tredicenne di Dolo che di ruolo fa l’attaccante ma in cui il tecnico padovano vede una palleggiatrice dal futuro assicurato. La squadra, partita senza i favori del pronostico, domina la stagione e centra la B1 al primo tentativo. E’ l’inizio della grande ascesa della società nel panorama del volley nazionale: Giulia Pincerato viene inserita nel progetto federale del Club Italia sdoppiandosi con la prima squadra Olympia, mentre Daniele Rampazzo diventa selezionatore regionale del Veneto.

Se nel settore femminile si fanno le cose in grande, l’altra metà del cielo biancazzurro non è da meno. Acquisita sempre nel 2000 la serie B2, anche nel settore maschile vengono fatte le cose in grande stile. Il direttore sportivo Gianluca Trolese riesce a coinvolgere come sponsor il marchio Finmek, e allestisce un organico di altissimo livello: alle bandiere Gianluca De Cinti ed Enrico Greggio, vengono affiancati il centrale Loris Basso e l’opposto Stefano Padovani, due campioni provenienti dalla A1 del Petrarca Padova, il palleggiatore Aldo Rampazzo, protagonista dell’epopea in A2 del Silvolley Trebaseleghe, lo schiacciatore Matteo Cherubin dal Volley Fratte campione di tutto in Triveneto e, da Riviera del Brenta, il forte ricevitore Marco Tasca. Insieme a loro, tra gli altri, il posto 3 Marino Zuin e il laterale Massimiliano Viero, due giovani di belle speranze dal sicuro avvenire, e in panchina, il tecnico veneziano Roberto Mazzetto. La stagione è una cavalcata trionfale, e anche i maschi, come le ragazze, centrano la serie B1 al primo tentativo.

 

IV. 2001-2002, ASCESA E CADUTA DEL SETTORE MASCHILE

 

Il 2001-2002 è un’annata storica per la società. Olympia si trova, unica a Padova, ad avere entrambe le prime squadre nella terza serie nazionale, e invece di ridimensionare rilancia alla grande.

La prima squadra femminile del confermatissimo coach Daniele Rampazzo si appresta ad aggredire la nuova categoria: arrivano Susi Romanato al palleggio, l’eclettica universale Giovanna Moretto, le giovani Lisa Gastaldello e Stefania Stradiotto in posto 4 e Silvia De Fonzo in posto 3, la forte schiacciatrice Perla Salmaso e la potentissima Luisa “Luli” Codogno, un passato in A2 a Noventa Vicentina dal braccio pesantissimo. La squadra è giovane, e si iniziano a porre le basi della squadra che qualche anno dopo raggiungerà l’apice della storia dell’Olympia Volley: insieme alle giocatrici già citate, arriva anche la giovanissima e sconosciuta centrale Elena Signori, che grazie al lavoro con coach Rampazzo presto si imporrà come titolare. Sotto la guida del tecnico padovano inizia anche una poderosa ristrutturazione del settore giovanile: viene stretta una collaborazione con il Limena Volley del direttore tecnico Federico Rampazzo che porta alla costituzione di una squadra di Prima Divisione, e vengono allestite squadre giovanili che ben figurano nei rispettivi campionati, come l’Under 12 di Silvia Franzolin, in cui tra le altre militano Kumudini “Kumi” Rigato, che arrriverà a fare il libero fino alla serie B2, e  una giovanissima Martina Peratoner, figura cardine negli anni successivi di Olympia Volley sia come giocatrice che come tecnico. L’exploit stagionale però lo fa l’Under 15 della giovanissima coach Elena Zorzi, che centra addirittura il titolo provinciale con una squadra che annovera molti talenti in erba dal futuro radioso, dai posti 3 Elena Bandiera e Valentina Ticcinelli alla palleggiatrice Elena Galtarossa, scledense classe ’88, ma padovana d’adozione, che per anni sarà protagonista della serie B tra Verona e Parma.

Se il settore femminile cresce e potenzia prima squadra e giovanile in ottica futura, il settore maschile vuole tutto e subito. Il main sponsor Finmek aumenta il budget nelle mani di Gianluca Trolese con l’obiettivo di costruire una squadra che da neopromossa possa ambire subito al salto in A2, e costruisce un’operazione di marketing e valorizzazione del marchio societario senza precedenti nella categoria. L’organico che viene costruito è da sogno per la B1: ai confermati Basso, Rampazzo, Padovani, Zuin, Viero e Tasca si aggiungono il palleggiatore Erardo Meggiolaro, con trascorsi al Petrarca in A1, il forte centrale cuneese Max Bedino dalla A2 del Carifano, il giovane e talentuoso posto 4 Ivan Gherardi da Ravenna, il libero Matteo Pagotto, vice campione d’Europa Juniores scuola Sisley, e Andrea “Demolition man” Egidi, fortissimo schiacciatore mancino scuola Panini Modena. La ciliegina sulla torta è però l’ingaggio di nientepopodimeno che Michele Pasinato, l’opposto della Generazione di Fenomeni per anni recordman di punti in A1 e bandiera del Petrarca Padova. A guidare questa autentica corazzata viene chiamato “mister promozioni” Leandro Falcini, coadiuvato da Luca Barbiero, tecnico giovanile maschile di grande valore chiamato anche a occuparsi del rilancio del settore giovanile. L’annata è difficile e piena di insidie a causa di una serie incredibile di infortuni che mettono ko prima Rampazzo, poi Basso e per lungo tempo anche Pasinato, ma la squadra regge l’urto e il palazzetto di via Pelosa, nuova e più spaziosa sede delle gesta biancoblu, diventa un palazzetto inespugnabile per le agguerrite avversarie. A fine stagione, tante fatiche vengono premiate, l’Olympia vince i playoff in un duplice scontro thrilling con Crema, e il sogno finalmente si avvera: l’Olympia è in Serie A!

Ma è un sogno destinato a svanire molto presto.

 

V. 2002-2004, IL SOGNO CONTINUA NEL SETTORE FEMMINILE

 

L’estate 2002 è una stagione di emozioni contrastanti. Il main sponsor della prima squadra maschile va in bancarotta, non ci sono più le risorse, e dopo un’estate di trattative, alla fine la società decide di vendere il titolo di A2 a Schio e di concentrare tutti i suoi sforzi sul settore femminile. Nella prima squadra di Daniele Rampazzo, che nel frattempo domina il Trofeo delle Regioni con la selezione del Veneto guidata al palleggio da Giulia Pincerato, arrivano le giovanissime Michela Squizzato in regia, Valentina Rania in posto 4 da Trento e la centrale veronese Chiara Dall’Ora, poi  scudettata a Busto Arsizio in A1, oltre alla forte schiacciatrice Federica Viale, vista in A2 a Noventa Vicentina. La stagione vede la formazione consolidarsi nelle zone alte della classifica, ma è evidente l’obiettivo a lungo termine della società, testimoniato anche dagli sforzi compiuti per strutturare il settore giovanile. Continua la sinergia con il Limena Volley, che porta all’acquisizione della serie D per consentire la crescita delle giovani più promettenti, giovani tra cui inizia a mettersi in luce Giulia Zaffin, schiacciatrice classe ’88 che farà presto parlare di sé. La squadra viene affidata all’esperto Alberto Busi, e nello staff tecnico viene chiamata dal Sartori Padova Federica Vezzù, giovane e appassionata allenatrice che legherà per diversi anni i suoi destini all’Olympia. Il settore giovanile cresce in termini qualitativi ma anche quantitativi, grazie ai camp estivi organizzati al Duca degli Abruzzi, e la società decide di dotarsi di spazi più ampi e confortevoli, iniziando la costruzione della nuova sede adiacente alla storica tensostruttura di via Chiesanuova, la nuova casa dell’Olympia regno incontrastato dei suoi custodi, “Mori” Canova, “Gigio” Vomiero e Otello Marcato.

Tutti gli sforzi di programmazione vengono ampiamente ripagati nella stagione 2003-2004. Arriva un nuovo main sponsor, Fait, che prende il posto di Graziosi e subito fa capire di voler raggiungere l’obiettivo principe, quella serie A2 soltanto accarezzata dai maschi nella stagione precedente. In prima squadra, terminata l’esperienza con il Club Italia, torna Giulia Pincerato, pronta a prendere le redini del gioco da titolare, e la rosa viene rinforzata per puntare al bersaglio grosso: dalla serie A2 di Cavazzale arriva la fortissima schiacciatrice Monica Maran, mentre dalla B1 di Lodi arriva la potentissima opposta coneglianese Roberta Zampieri, oltre alla giovane ma già esperta veronese Stefania Scarpariolo in posto 3. La stagione è un crescendo rossiniano che vede la formazione di coach Rampazzo partire in sordina per poi risalire la classifica e consolidarsi nelle prime posizioni. L’annata è particolarmente fortunata: l’Under 19, sempre con Daniele Rampazzo alla guida e con in campo Pincerato, Squizzato, Rania, oltre a Valentina Ticcinelli e alle sorelle Zaffin, sconfigge la corazzata Vicenza di Peppe Nica e Valentina Fiorin in semifinale regionale e conquista una storica finale, poi persa con l’onore delle armi, contro il San Donà del santone Giannetti. L’exploit giovanile fa da viatico alla prima squadra, che da febbraio si posiziona stabilmente in testa alla classifica e non la lascia più fino a fine stagione: è successo di nuovo, l’Olympia è in serie A!

E questa volta i tempi sono maturi per rimanerci.

 

VI. 2004-2005, LA NASCITA DEL VOLLEY CLUB PADOVA

 

Lo straordinario traguardo della Serie A2 raggiunta sul campo mette in fibrillazione la società di via Chiesanuova, che, scottata dalla dolorosa rinuncia di due anni prima nel settore maschile, cerca di porre le basi non solo per partecipare, ma per consolidarsi sin da subito nella seconda categoria nazionale. Così, in breve tempo prende corpo quello che da metà stagione si vocifera tra gli addetti ai lavori, e cioè una vera e propria fusione tra Olympia Volley, che ha in mano il titolo di A2 dopo la vittoria della B1, e il Volley Club Padova, nato dalle ceneri del glorioso Pandacolor, avversario nello stesso girone dell’Olympia e protagonista di un campionato non all’altezza della qualità del roster, ma con in dote il marchio Megius, uno sponsor molto importante e soprattutto determinato a investire per essere protagonista ad alti livelli.

Il fil rouge di questa sinergia è nientemeno che Paolo Carminati, già protagonista degli albori dell’allora Pablo Neruda e all’epoca direttore sportivo del Volley Club Padova. Nasce quindi una nuova società con Lino Borgo presidente e Paolo Carminati direttore generale, e con uno staff dirigenziale che vedrà confluire al suo interno le anime dei due sodalizi di cui lo staff Olympia al completo con Romeo Zilio in testa.

Si decide che la nuova società manterrà il nome di Volley Club Padova, che caratterizzerà soprattutto la prima squadra mentre il nome Olympia Volley, oltre che sulle maglie del settore giovanile che rimarrà di casa alla tensostruttura di via Chiesanuova, comparirà anche su due squadre giovanili d’élite in cui sono presenti le migliori atlete di entrambe le società di origine. Gli investimenti economici sono molto consistenti e riguardano tutto il nuovo assetto della nuova società: come direttore sportivo viene chiamato Andrea Picchi, personaggio molto noto nella pallavolo a livello nazionale, e come direttore tecnico viene confermato coach Daniele Rampazzo, il tecnico della promozione. E’ evidente la volontà societaria di uscire dalla dimensione locale da cui proviene e proporsi a riferimento dell’intera città di Padova: per questo motivo, oltre che per avere l’omologazione necessaria, viene designata anche una nuova sede per le partite della prima squadra, il centralissimo Palasport Arcella, che verrà anche adeguato e abbellito e ospiterà anche le squadre giovanili in collaborazione, mentre il glorioso Duca Degli Abruzzi e la sede di via Chiesanuova rimarranno la “casa” del settore giovanile a solo marchio Olympia Volley.

Viene notevolmente potenziato il settore giovanile, dove alla confermatissima Federica Vezzù viene affiancato il padovano Paolo Patella, e al già importante settore giovanile Olympia Volley si aggiungono i migliori talenti del volley patavino, su tutte una giovanissima Enrica Merlo, che dopo l’esperienza al Sartori Industriale, passa nella società che sarà il suo definitivo trampolino di lancio verso la Serie A, inizio di una carriera straordinaria che la porterà a vincere scudetto e Champions League con Bergamo e il campionato Europeo 2009 con la maglia azzurra.

Se gli sforzi per il settore giovanile sono importanti, quelli per la prima squadra fanno capire subito che la nuova società vuole fare sul serio. Alle confermate Pincerato, Rania, Signori, Barbieri e Dall’Ora, sotto la guida di Daniele Rampazzo vengono chiamate giovani dalle grandi prospettive come il posto 4 Greta Cicolari da Cavazzale, in seguito pluridecorata nel beach Volley, e Mia Causevic, figlia del grande Nurko. Accanto a loro, Andrea Picchi completa il roster con giocatrici dal pedigree importante come il centrale Alessandra Crozzolin da Curtatone, la regista Rossana Spinato da Altamura, la fortissima schiacciatrice brasiliana Alexandra Fratoni da Tortolì e soprattutto Vania Sokolova, potentissima schiacciatrice bulgara dalla A1 di Sassuolo.

La squadra si presenta come una possibile outsider, il roster ha un grande potenziale ma ci sono anche molte scommesse, come le giovanissime Enrica Merlo, Giulia Zaffin e Anna Maniero, costantemente aggregate alla prima squadra dal settore giovanile. I favori del pronostico non sono per le patavine, che però iniziano ad inanellare un successo dietro l’altro e ben presto si posizionano i piani alti della classifica. Gli sforzi societari sono importanti: la dirigenza riesce anche ad aggiudicarsi l’organizzazione della Final Four della Coppa Italia di A2, manifestazione che riesce alla perfezione e a cui manca solo la ciliegina sulla torta, ossia la vittoria nella finalissima che vede le padrone di casa, capoliste a sorpresa in campionato e strafavorite, perdere un sanguinoso tie-break contro la Fornarina Civitanova Marche capitanata da Antonella Bragaglia, che guida la rimonta delle marchigiane verso un successo inaspettato. La stagione procede comunque alla grande a tutti i livelli, anche per il settore giovanile, che regala soddisfazioni, con l’Under 19 che a livello nazionale gareggia alla pari con superpotenze come la Spes Conegliano di Luisina Costagrande, sorella di Carolina protagonista di tanti successi in azzurro, e con la Foppapedretti di una giovanissima Indre Sorokaite.

Il dispiacere per la sconfitta in Coppa Italia viene dunque metabolizzato in fretta, e anzi sembra fortificare ancora di più le certezze della prima squadra di Daniele Rampazzo, che continua imperterrito il suo cammino e nelle ultime giornate di campionato porta compimento un dominio durato per quasi tutta la stagione: il Volley Club Padova, nato dalla fusione dell’Olympia Volley e dell’ex Pandacolor, è in A1!

 

VII. 2005-2006, L’OLYMPIA NEL GOTHA DEL VOLLEY NAZIONALE

 

L’arrivo nel paradiso del volley nazionale fa ingolosire lo staff dirigenziale, che, giunto al top, non pensa a ridimensionare, e anzi rilancia. La squadra affidata al confermatissimo Daniele Rampazzo viene completamente rivoluzionata, e vengono confermate solo la veterana Barbieri e le giovanissime Dall’Ora, Merlo e Maniero. Per il resto, non si bada a spese: fuorimano arriva da Sassuolo la nazionale azzurra Nadia Centoni, mentre in posto 3 arriva addirittura Manuela Leggeri, capitana dell’Italia campionessa mondiale a Berlino 2002 in cerca di riscatto dopo l’esperienza a Jesi. Oltre a loro in regia arrivano la croata Biljana Gligorovic da Santeramo e l’esperta Francesca Vannini da Jesi, già in azzurro con Julio Velasco, mentre in posto 4 arrivano la potente schiacciatrice dell’Eburon Tongeren Saara Loikkanen Esko, moglie di Mikko indimenticato palleggiatore del Giotto Volley maschile, e poi la bulgara Slavka Ouzounova da Aragona e la potente romena Mirela Corjeutanu da Sassuolo. Il vero colpo però arriva da Cuba: la ciliegina sulla torta del mercato è l’ingaggio di Regla Torres Herrera, giunonica centrale tre volte campionessa olimpica e due volte mondiale, eletta miglior giocatrice del secolo insieme a Karch Kiraly e Lorenzo Bernardi.

Se dall’esterno tutto lascia presagire una stagione stellare, ben presto però iniziano ad avvertirsi le prime crepe. Gli sforzi economici diventano sempre più onerosi, il “giocattolo” scaturito dalla sinergia di due società con una vocazione sociale e dilettantistica è arrivato alle soglie del professionismo, e questa dicotomia fa vacillare la coesione interna a tutti i livelli. Si capisce ben presto che la stagione sarà tutt’altro che semplice: a novembre Andrea Picchi si dimette da direttore sportivo, e a gennaio scoppia il “giallo” della fuga di Regla Torres, tornata in fretta e furia a Cuba senza lasciare traccia. Arrivano la giovane dominicana Cindy Rondon in posto 4 e Olessya Kulakova, centrale kazaka naturalizzata tedesca, ma la squadra stenta, non riesce a trovare continuità in campionato nonostante i magheggi tattici di coach Rampazzo, che arriva addirittura a proporre con successo Manuela Leggeri in ricezione.

Il settore giovanile continua a mietere successi, sia per quanto riguarda le squadre d’élite che quelle di marchio Olympia: se le prime lottano alla pari con le coetanee delle migliori società italiane,  le seconde riescono a distinguersi con la conquista di un terzo posto provinciale in Under 14 e con un altro terzo posto con tanto di qualificazione regionale in Under 13.

A fine stagione, dopo mille vicissitudini, la prima squadra di Daniele Rampazzo riesce comunque a salvarsi, coach Rampazzo lascia e questo lascia presagire grandi cambiamenti in seno alla società. Il risultato comunque buono della salvezza raggiunta non evita un destino ormai segnato: Megius Volley Club Padova continuerà la sua storia in A1, mentre il vecchio gruppo dirigente Olympia Volley si defila e decide di ripartire da zero con il suo storico marchio, fedele alla sua mission originale.

Si chiude così un’era formidabile, e inizia un nuovo capitolo della gloriosa storia Olympia.

 

VIII. 2006-2011, SI RIPARTE CON TANTO CORAGGIO

 

La stagione 2006-2007 è il vero anno zero per Olympia Volley. Si ricomincia dal settore giovanile e dal gruppo di dirigenti che ha vissuto l’intera epopea sin dai tempi del Pablo Neruda. Rino Greggio, vera memoria storica della società, diventa presidente, e Federica Vezzù viene nominata responsabile tecnico di uno staff che vede sempre al suo posto l’inossidabile Silvia Franzolin e registra l’arrivo di Annalisa De Felip, un passato glorioso da atleta in serie A nel Tregarofani e un futuro altrettanto radioso da tecnico giovanile.

La prima squadra è un’Under 18 che disputa anche il campionato di Terza Divisione. Il potenziale è buono, e anche se sono lontani i fasti degli anni precedenti, la squadra riesce a collocarsi nell’élite padovana della massima categoria giovanile e corona la buona stagione con la promozione immediata in Seconda Divisione.

E’ un gruppo molto interessante, con buone individualità, tra cui spiccato due giovanissime Sara Ceron e Gloria Levorin, che, passate in seguito a Vicenza vinceranno scudetti giovanili a ripetizione e nel prosieguo della loro carriera arriveranno fino in Serie A.

Anche le categorie inferiori regalano soddisfazioni. L’Under 13 proprio di Annalisa De Felip, contro ogni pronostico, compie una cavalcata esaltante, diventa campione provinciale e arriva a una clamorosa finale regionale in cui, pur perdendo, riesce a mettere alle strette una superpotenza come San Donà.

Sono segnali di risveglio di importanti in vista della stagione 2007-2008. I buoni risultati ridanno entusiasmo allo staff dirigenziale, che conferma in toto lo staff tecnico e addirittura rilancia: viene acquisito il titolo di Prima Divisione, sempre affidato alle cure di Federica Vezzù, e si decide di affrontare il campionato sempre con una squadra giovane che disputerà anche il campionato di Under 18.

Gloria Levorin lascia il gruppo per rispondere alla chiamata di Vicenza, all’epoca riferimento assoluto in Italia per la pallavolo giovanile femminile, ma nonostante questo la squadra riesce a mantenersi su elevati standard in Under 18 sfiorando la qualificazione regionale, mentre altrettanto si può dire però per il campionato di Prima Divisione, in cui la squadra mostra un gap fisico e di esperienza troppo grande per poter competer in un campionato comunque già competitivo. La stagione si conclude con la retrocessione in Seconda Divisione per la prima squadra, ma le soddisfazioni societarie non mancano comunque. Il gruppo di Annalisa De Felip campione uscente in Under 13 si conferma tra le grandi della provincia conquistando il terzo gradino del podio stagionale in Under 14, mettendo in mostra diverse individualità che saranno protagoniste nel volley provinciale negli anni a venire.

La stagione 2008-2009 si preannuncia ricca di cambiamenti in casa Olympia. Dopo sei stagioni, Federica Vezzù lascia e al suo posto arriva Roberto Colombrita, grande nome del volley padovano reduce dall’esperienza alla Fulgor Taggì. Il nuovo direttore tecnico punta subito a potenziare lo staff tecnico: oltre ad Annalisa De Felip, chiamata a traghettare il suo gruppo nel primo anno della categoria Under 16,  vengono chiamati anche Alberto Marchi, proveniente da quell’autentica fucina di atleti e allenatori che è stato Minivolley Group e in seguito plurititolato tecnico nel settore giovanile maschile, e Sara Montico, giovane e vulcanica allenatrice pordenonese cui viene affidata la gestione del settore promozionale. Oltre a loro, entra nello staff anche Moreno Lotteri, storica figura di Olympia volley negli anni della C maschile, cui viene affidata la guida dell’Under 14 femminile, altro gruppo con individualità interessanti.

E’una stagione da incorniciare. Se l’Under 18 di Alberto Marchi disputa un campionato senza acuti e l’Under 16 di Annalisa De Felip non riesce per un soffio a qualificarsi alla neonata fase di Eccellenza, di contro ci riesce contro pronostico l’Under 14, confermando quanto di buono si diceva a inizio campionato. L’exploit però arriva dalla prima squadra, che al primo tentativo, vince il campionato di Seconda Divisione conquistando la Promozione, e vince anche in modo trionfale la Coppa Padova.

Olympia Volley torna così nella massima categoria provinciale, e la stagione 2009-2010 porta altre grandi novità. Annalisa De Felip lascia e va al Thermal Volley Abano, così come Alberto Marchi che torna al maschile e passa al Monselice Volley, e fa il suo ingresso nello staff Davide Cavinato, giovane tecnico padovano sempre di scuola Minivolley Group chiamato a guidare un gruppo allargato che prenderà parte all’Under 16 e alla Terza Divisione con l’ausilio di alcune ragazze di età Under 18, categoria che la società sceglie di non disputare in mancanza di un numero sufficiente di ragazze in età.

In prima squadra coach Colombrita decide per la svolta giovane e sceglie di integrare Alessia Masenello e Anna Tiso, giovani talenti classe ’94 punti di forza dell’Under 16. La stagione da neopromossa è positiva, la squadra paga l’inesperienza soprattutto nella prima parte con un rendimento altalenante, ma alla fine arriva a ridosso dei playoff. L’acuto stagionale arriva però dal gruppo di coach Davide Cavinato: pur con un organico giovanissimo e molto eterogeneo, il neoallenatore tuttoblu, ben coadiuvato da Moreno Lotteri e da Tania Garavello, un passato nelle giovanili Olympia alle prime esperienze in panchina, riesce a disputare un brillante campionato in Terza Divisione, ma soprattutto a centrare un clamoroso quarto posto alla Final Four provinciale di categoria, dopo un’entusiasmante cavalcata nel girone di Eccellenza. Non sono le uniche soddisfazioni stagionali per il settore giovanile Olympia: a gennaio, una selezione composta dall’Under 16 più alcune Under 18 della prima squadra vince il Trofeo “Presepe della Marineria” a Cesenatico nella categoria Under 18 con la capitana Alisa Frasson eletta MVP, e sempre l’Under 16 viene battuta solo in finale al Torneo dei Quartieri dal fortissimo BluVolley terzo in provincia.

Il trend di crescita delle ultime stagioni è evidente e le aspettative per la stagione 2010-2011 sono molto elevate sia per la prima squadra che per il settore giovanile. Coach Colombrita, confermato alla guida della prima squadra, prosegue nel suo lavoro di ringiovanimento della rosa e di valorizzazione del settore giovanile portando in prima squadra Gaia Peratoner in regia, il libero Camilla Pegoraro e l’opposto Laura Alborghetti. Dal DueMonti Abano fa il suo ingresso nello staff tecnico Enrico Bernini, cui viene affidato il compito di coadiuvare coach Colombrita in prima squadra e di guidare la neonata Under 18, che ha l’obiettivo dichiarato di puntare all’Eccellenza. Coach Cavinato rimane alla guida della Terza Divisione insieme a Tania Garavello, con a disposizione un roster sempre molto giovane di cui, tra le altre, fa parte anche Alice Calcagni, palleggiatrice classe 1995 prodotto del vivaio Olympia che in seguito si toglierà la soddisfazione di vincere un incredibile argento ai Giochi Olimpici Silenziosi Deaflympics con la Nazionale Italiana Non Udenti.

La stagione è avara di soddisfazioni. La prima squadra non va oltre una salvezza risicata, la Terza Divisione si piazza a metà classifica senza infamia e senza lode e anche la neonata Under 18, raggiunti i playoff per l’eccellenza da disputare in casa con il ruolo di logica favorita, deve soccombere contro il Team Volley Galliera in una partita non priva di recriminazioni.

Al tramonto del primo quinquennio dalla nuova alba societaria, Olympia Volley sente che è il momento di provare a dare una svolta.

 

IX. 2011-2013, L’INIZIO DI UN NUOVO CICLO

 

L’estate 2011 è foriera di grandi novità in casa Olympia. Rino Greggio lascia la presidenza in favore di Roberto Peratoner, la società avverte il bisogno di crescere e per questo decide di strutturarsi cercando un direttore sportivo.

La scelta cade su Gaetano Ingrosso, figura di spicco nel mondo del volley per i suoi incarichi federali e per il suo passato da direttore sportivo del Thermal Volley Abano. Coach Colombrita mantiene la direzione tecnica ma lascia a Enrico Bernini, coadiuvato dalla new entry Marco Cestaro, la guida della prima squadra, che parte con intenzioni bellicose. L’organico viene rinforzato in tutti i ruoli, la bandiera Alisa Frasson appena diciottenne viene promossa capitano e la squadra si presenta ai nastri di partenza della stagione come una delle principali pretendenti al tanto agognato salto di categoria.

Anche la Terza Divisione di Coach Cavinato conosce un profondo restyling, e si lancia all’assalto del campionato con l’obiettivo dichiarato della promozione. A fianco di coach Cavinato compare come assistant coach anche Martina Peratoner, sorella di Gaia e figlia di Roberto che, interrotta la sua carriera per un doppio infortunio ai legamenti delle ginocchia, inizia la sua carriera da allenatrice, mentre a Tania Garavello viene affidata l’Under 16.

La stagione 2011-2012 registra una fase di grande espansione per la società. Non ci sono acuti dal settore giovanile, ma la base viene allargata in maniera importante, e Olympia Volley dopo qualche anno torna a far vedere il suo nome in tutte le categorie del volley provinciale.

La Terza Divisione, pur con alti e bassi e infortuni in serie, manca per un soffio una clamorosa qualificazione alla fase a eliminazione diretta della Coppa Padova, e conduce un campionato al vertice in cui il quarto posto finale, anche se inferiore alle attese di inizio stagione, è comunque sufficiente per la promozione in Seconda Divisione. La prima squadra parte in sordina ma da gennaio in poi trova l’abbrivio giusto per qualificarsi ai playoff e potersi giocare le sue chances di promozione. Il meccanismo di qualificazione che tiene conto degli scontri diretti in regular season gioca però un brutto scherzo alla squadra di Enrico Bernini, che per un soffio non riesce a centrare il salto in Serie D.

L’Olympia vive un inizio estate 2012 in piena fibrillazione. Dopo quattro anni Roberto Colombrita lascia la direzione tecnica della società e torna al maschile, a Zero branco, per quella che sarà la sua ultima panchina della carriera con annessa promozione. In prima squadra avviene un vero terremoto: in panchina non viene confermato Enrico Bernini, destinato all’Under 14 insieme a Martina Peratoner, e la rosa viene quasi completamente rivoluzionata. A dirigere lo staff tecnico Olympia Volley viene chiamato Gianfranco Ingrosso, un passato da palleggiatore di Serie C e allenatore giovanile al Thermal Volley, che prende in mano anche la guida della prima squadra insieme al confermato Marco Cestaro.

Non è l’unica novità in casa Olympia. Dopo più di un anno di contatti e consultazioni viene siglata ufficialmente la sinergia con i vicini di casa del Santo Stefano Volley, che fa confluire al PalaDuca tutti i suoi atleti e dirigenti. Tra questi ultimi, entrano nello staff Olympia figure che diventeranno centrali negli anni venire: Sergio Pagliani, in seguito vicepresidente; Daniela Schiera, dirigente tuttofare con una grande passione per il minivolley e una grande sensibilità per le ricadute sociali dell’attività societaria; Giampietro Camporese, preciso e puntualissimo team manager; Alberto Meneghetti, allenatore che entra in punta di piedi nell’universo Olympia ma che nel giro di qualche stagione diventerà cardine dell’ingranaggio Olympia.

La dirigenza sente la necessità di dare un riferimento forte a una base così larga e decide di acquistare i diritti della Serie D, con una campagna di rafforzamento che si preannuncia però più difficile del previsto. Tornano all’ovile alcune atlete fuoriuscite negli anni come Anna Tiso e Alessia Masenello, la capitana Alisa Frasson viene spostata dal centro a fuorimano e per il resto si punta su atlete giovani e con voglia di affermarsi.

E’ il periodo di massimo splendore della società in termini numerici, che oltre alla prima squadra può contare addirittura due Seconde Divisioni (una Bianca e una Azzurra), un’Under 18, due Under 16 (una Bianca e una Azzurra), due Under 14 (una Bianca e una Azzurra), un’Under 12 e un numeroso gruppo di minivolley guidato dalla new entry Daria Tramontan, per un totale di oltre 140 atleti.

La stagione 2012-2013 della Serie D è molto complicata, la squadra paga in termini di fisicità rispetto al resto della compagnia e veleggia sempre a ridosso della zona retrocessione, ma cresce man mano strada facendo e verso il finale di stagione trova il colpo di reni giusto per la salvezza.

Se la prima squadra e il settore giovanile non regalano squilli, le due Seconde Divisioni sono protagoniste di un’annata da incorniciare. Quella Bianca di coach Cavinato, vincitrice del suo girone in Coppa Padova al cospetto di formazioni di categoria superiore, combatte con l’Arzerello irraggiungibile capoclassifica per tutta la stagione e alla fine conquista la promozione in Prima Divisione con ben due giornate di anticipo, a coronamento di una stagione spettacolare e di un quadriennio di crescita costante. Quella azzurra di coach Marco Manente, proveniente da Santo Stefano così come molte atlete del roster, vince a sua volta il suo girone di Coppa e arriva sino in semifinale, mentre in campionato è protagonista sino alle ultime giornate di un estenuante testa a testa con il Pool Patavium Taggì, fino a meritarsi anch’essa la promozione in Prima e suggellare così una clamorosa doppietta societaria. A fine anno coach Manente lascia, così come coach Cavinato che chiude con la seconda promozione consecutiva il suo quadriennio all’ombra del PalaDuca, e lascia anche Sara Montico, che torna a Pordenone una volta terminato il proprio percorso universitario.

 

X. 2013-2016, GLI ANNI DEL CONSOLIDAMENTO

 

La stagione 2013-2014 vede la Serie D, sempre con coach Ingrosso al comando, protagonista di un ottimo campionato a ridosso dei playoff, così come la Prima Divisione, nata dalla fusione delle due Seconde Divisioni neopromosse l’anno precedente. Il gruppo, guidato da Enrico Bernini, veleggia sempre nelle prime posizioni e si guadagna un ottimo piazzamento ai playoff, in cui riesce a portare a termine la missione e ad aggiudicarsi la promozione in Serie D, la terza consecutiva per molte atlete della squadra reduci dalla Terza Divisione 2011-2012 di coach Cavinato.

E’ l’anno d’oro di coach Bernini: la sua promettentissima Under 14, che guida sempre insieme alla fedelissima Martina Peratoner, arriva in Eccellenza e riporta l’Olympia nel gotha del volley giovanile padovano, lanciando molte atlete che diventeranno protagoniste negli anni a venire. Anche il resto del settore giovanile torna a dare i primi frutti dopo la fase di ricostruzione: l’Under 13 guidata da Martina Peratoner raggiunge l’Eccellenza, mentre l’Under 18, gruppo guidato da Paolo Camporese che partecipa anche al campionato di Prima Divisione in un altro girone rispetto alla squadra di Bernini, arriva a un soffio dalla qualificazione, venendo eliminata ai playoff, così come l’Under 16. I numeri complessivi rimangono sempre buoni: oltre alle categorie citate, la società schiera anche un’Under 12, sempre guidata da Martina Peratoner, che perde una sola partita in tutta la stagione, un sempre numeroso gruppo di Minivolley e una Terza Divisione guidata da Tania Garavello e Renzo Soranzo che comunque ben figura nel proprio campionato. Gli sforzi della società nel settore giovanile vengono ripagati con il raggiungimento di un grande traguardo: Olympia Volley viene insignita del marchio di qualità giovanile Fipav, e in seguito viene riconosciuta come Scuola federale di Pallavolo, a coronamento di un percorso di crescita costante negli anni.

Nella stagione 2014-2015 la dirigenza, ingolosita dai risultati ottenuti dalla prima squadra nell’anno precedente e dall’importante dimensione raggiunta dal settore giovanile, decide di compiere un ulteriore balzo in avanti con l’acquisizione dei diritti della Serie C. La squadra di coach Gianfranco Ingrosso, coadiuvato da Marco Piccaluga, pur mantenendo lo zoccolo duro delle ultime due stagioni, viene rafforzata in modo consistente, e il fiore all’occhiello del mercato è l’arrivo di Elena Zanola, giovanissima schiacciatrice bresciana che arriva dalla A2 del Promoball Metalleghe Flero. Nel settore giovanile, Enrico Bernini e Paolo Camporese lasciano, e così alle confermate Daria Tramontan e Martina Peratoner si affiancano Simone Fornasiero, già scoutman in serie B al Vispa Volley cui vengono affidate Under 16 e Under 18, e Sabrina Zirbi, che prenderà in mano l’Under 14. Rivoluzione anche in Prima Divisione, dove la società rinuncia ai diritti della Serie D e prova a riguadagnarsi la promozione con una squadra rinforzata rispetto all’anno precedente e con alla guida Luca Lion, altra new entry nello staff tecnico.

Il settore giovanile continua a regalare soddisfazioni: l’Under 12 di Daria Tramontan ben figura nel suo raggruppamento, l’Under 16 si qualifica al girone di Eccellenza, ma l’exploit stagionale lo regala l’Under 13 di Martina Peratoner, che dopo aver mancato per un soffio la qualificazione in Eccellenza, domina il campionato Primavera e diventa campione provinciale.

La Prima Divisione di Luca Lion disputa una stagione di buon livello ma non riesce a ripetere i fasti dell’annata precedente, accontentandosi di una posizione a ridosso dei playoff, da cui però rimarrà esclusa. Senza infamia e senza lode anche la stagione della Terza Divisione guidata da Antonio Nicastro, che non regala strilli particolari.

La delusione più grande arriva dalla Serie C, che nonostante le ambizioni della vigilia, si attorciglia su sé stessa e non riesce mai a essere competitiva per tutta la stagione. La classica annata storta, chiusa con un’amara ultima posizione che significa retrocessione in Serie D.

La stagione 2015-2016 vede ancora grandi novità in casa Olympia. Ribaltone in prima squadra, dove Gianfranco Ingrosso fa un passo indietro per dedicarsi maggiormente al settore giovanile. Al suo posto arriva dal Pernumia Tommaso Lazzarin, un passato anche al Beng Rovigo, che sarà coadiuvato da Alberto Meneghetti promosso in prima squadra. Anche la rosa viene notevolmente rinforzata, con l’arrivo in blocco di un gruppo di giocatrici dalla Prima Divisione del Savonarola con alle spalle già alcuni campionati in categoria regionale.

Dovrebbe essere l’annata del rilancio dopo la retrocessione ma la realtà è molto più dura del previsto. Nonostante la squadra veleggi costantemente in acque più o meno tranquille, ben presto emergono diverse problematiche che a inizio girone di ritorno culminano con il cambio tecnico in panchina. Tommaso Lazzarin viene esonerato e al suo posto viene chiamato Matteo Marchetto, che porta a termine la stagione con un onorevole sesto posto finale.

Il settore giovanile perde Simone Fornasiero, Sabrina Zirbi e Daria Tramontan, ma soprattutto perde la sua storica sede di via Chiesanuova, a causa dello scadere dei termini della convenzione con il Comune di Padova. Olympia Volley perde così la sua testa di ponte nel suo quartiere di riferimento e si trova di colpo senza la casa per il minivolley, da sempre linfa vitale dei suoi settori giovanili. Nonostante tutto, i risultati sono ancora lusinghieri:  l’Under 16 guidata da Silvia Papisca, giocatrice della prima squadra reclutata nello staff tecnico, arriva ai quarti di finale del campionato primavera e l’Under 14 di Martina Peratoner centra una clamorosa qualificazione all’Eccellenza. Citazione particolare merita l’Under 18, formazione che con qualche innesto fuoriquota milita anche nel campionato di Seconda Divisione, guidata da uno staff composto da Marco Cestaro, tornato all’ovile dopo alcuni anni di assenza, Moreno Lotteri e dal direttore tecnico Ingrosso: inserita in un girone di ferro di Under 18, la squadra manca di un soffio i playoff per l’Eccellenza, ma guadagna la finale del campionato Primavera con una grande cavalcata, e soprattutto mette in luce una serie di individualità che faranno la storia dell’Olympia negli anni a venire.

 

XI. 2016-2018, LA LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA

 

La stagione 2016-2017 è nel segno dei grandi ritorni. In prima squadra Gianfranco Ingrosso riprende in mano la guida tecnica, dando inizio a un nuovo corso fortemente incentrato sul settore giovanile. Sono molte le ragazze del gruppo Under 18 a venire inserite in Serie D: la palleggiatrice del ’99 Beatrice Zattarin, la potente schiacciatrice classe ’98 Sofia Capacci, il libero sempre classe ’98 Silvia Mezzalira, il centrale del 2000 Sofia Benetti e Daria Greggio, posto 4 classe 2001 ancora in età Under 16. Con il ritorno all’ovile di Luna Belsanti, promettente libero classe ’97 nata e cresciuta all’Olympia prima di trascorrere una stagione in Serie D a Limena, e le conferme di Anna Tiso e Alisa Frasson, sono ben otto le ragazze della prima squadra provenienti dal settore giovanile, quasi un record. A impreziosire un organico pieno di scommesse ma dal grande potenziale, arriva dal Trip Volley Elena Fiorini, eclettica schiacciatrice calabrese che inizia la sua lunga avventura all’ombra del PalaDuca.

I grandi ritorni non si limitano alla prima squadra. Dopo tre stagioni a Campodarsego rientra nello staff anche Davide Cavinato, chiamato a guidare un gruppo allargato che partecipa alla Seconda Divisione e al campionato Under 18, in cui entrano anche le ragazze in età della prima squadra. Insieme a coach Cavinato arrivano anche Michele Zampieri, di supporto al gruppo Under 18, e Lucia Zan, come allenatrice della promettentissima Under 16. Martina Peratoner rimane alla guida dell’Under 14, mentre il nuovo allenatore dello sparuto gruppo Under 13 è Agostino Ferro, uno dei veterani del volley padovano.

La società è attiva su più fronti, e viene instaurata una collaborazione con il Bruel Volley Bassano, realtà di eccellenza giovanile a livello nazionale, ma il momento non è dei migliori. Sta iniziando un periodo complicato: la perdita della sede di via Chiesanuova, in una zona di Padova satura di società di pallavolo, a lungo andare si rivela un colpo durissimo per il reclutamento di base. I numeri nel minivolley sono bassissimi, sinistri presagi delle difficoltà degli anni successivi. In più, a gettare un’ombra di tristezza sull’inizio di stagione è la prematura scomparsa di Luca Greggio, figlio di Rino e storico giocatore dell’Olympia fino agli anni 2000. La notizia scuote non solo il mondo Olympia, ma tutta la pallavolo padovana, al punto che a partire da quella stagione verrà organizzato un torneo annuale di beach volley a lui intitolato, il “Memorial Luke” e il Comitato Territoriale di Padova dedicherà alla sua memoria il campionato di Seconda Divisione Maschile Interprovinciale.

Nonostante questo, l’annata è ricca di soddisfazioni. Il gruppo Under 18, dopo una partenza stentata, si piazza a metà classifica in Seconda Divisione, mentre nella sua categoria giovanile manca per un soffio la qualificazione diretta all’Eccellenza dopo una clamorosa rimonta in classifica. Giunta alla doppia sfida di spareggio per l’Eccellenza contro il Vision Volley, la squadra di coach Cavinato si rende protagonista di un’emozionante vittoria al tie-break in casa, che viene però vanificata dalla sconfitta per 3-0 al ritorno. La squadra condurrà un campionato di vertice anche nel girone Primavera, riuscendo a qualificarsi alla fase successiva dove però dovrà soccombere sempre al tie-break contro il LeAli Rio dopo un’altra splendida battaglia.

Anche l’Under 13 di Agostino Ferro, coadiuvato da Martina Lotteri, figlia di Moreno, centra un insperato spareggio per l’Eccellenza, così come l’Under 16 di Lucia Zan che, assolutamente contro pronostico, sfiora anch’essa l’Eccellenza diretta in un girone di ferro, e compie una straordinaria cavalcata nel campionato Primavera che la porta addirittura in semifinale contro il temibile AltaFratte. Il confronto sulla carta è impari, ma le impavide tutteblu vendono cara la pelle e si arrendono solo ai vantaggi del tie-break dopo una splendida battaglia.

Il vero acuto stagionale arriva però dalla prima squadra. Partita a fari spenti, la squadra di coach Ingrosso si insedia presto a ridosso delle prime posizioni della classifica, e dopo un’ottima stagione raggiunge meritatamente i playoff promozione. Purtroppo l’epilogo contro l’Albatros Treviso non è quello sperato: in una partita in cui succede di tutto, le ragazze Olympia cedono nuovamente al tie-break e chiudono così mestamente una stagione sopra le righe. La delusione sul campo però è destinata a svanire presto: a giorni infatti arriva la comunicazione da parte della federazione regionale dell’integrazione in Serie C, che viene salutata in società come il giusto premio al grande lavoro della squadra di Capitan Frasson e compagne.

Se quella prima era stata la stagione dei ritorni, quella 2017-2018 è quella degli addii. Lasciano coach Ingrosso, che abbandona anche la direzione tecnica, e se ne vanno anche Lucia Zan, Michele Zampieri e Agostino Ferro, lasciando un vuoto non indifferente nello staff tecnico. Il direttore sportivo Gaetano Ingrosso però non si perde d’animo e già a giugno 2017 inizia l’innesto dei primi tasselli dell’organico tecnico. La direzione tecnica viene affidata a Davide Cavinato, che mantiene la guida della Seconda Divisione, con il ritorno di Alberto Marchi a supporto, e anche del gruppo Under 18. Ad allenare la prima squadra in Serie C viene chiamato Adis Gianesello, tecnico proveniente dalla Serie C maschile di Campodarsego, cui viene affidata anche l’Under 16 in coabitazione con Martina Peratoner. Alla guida dell’Under 14, quasi tutta sotto età, arriva dalla Carrarese Imerio Garon, mentre a risollevare le sorti del minivolley viene chiamata Martina Cecchini, giovanissima allenatrice di origini umbre.

E’una stagione complicata e avara di soddisfazioni. L’Under 18, partita non con i favori del pronostico, si comporta bene sia nel girone di qualificazione di Eccellenza che nella fase successiva, ma non riesce a inserirsi nella lotta per la post season. La Seconda Divisione, rinnovatissima rispetto alla stagione precedente e con il dichiarato obiettivo promozione, dopo un sontuoso girone di Coppa Padova incontra qualche difficoltà di troppo che le fa perdere terreno prezioso in classifica, al punto che non le basterà una straordinaria serie di vittorie consecutive da fine gennaio fino al termine della stagione per evitare la delusione amarissima della mancata promozione per un solo punto a favore di Campodarsego e Vigonovese.

L’Under 14 di Imerio Garon si qualifica allo spareggio per l’Eccellenza dopo aver clamorosamente sfiorato la qualificazione diretta, ma deve arrendersi nella doppia sfida contro la Dinamica Volley, al termine di un periodo tumultuoso che porta addirittura alle dimissioni di coach Garon. Il suo posto viene preso ad interim dai coach Cavinato e Gianesello, e la seconda parte di stagione è ancora migliore della prima, con le giovanissime Olympia brave a qualificarsi alla post season anche nel campionato Primavera.

L’Under 16 di coach Gianesello si attesta su posizioni di metà classifica, senza grandi acuti, e coach Gianesello non avrà troppa fortuna neanche in Serie C. La prima squadra, orfana di Alisa Frasson passata ai vicini di casa del Bluvolley, è vittima di una stagione surreale, in cui ad uno ad uno perde pezzi dell’organico per i motivi più disparati, ma, nonostante questo, disputa un campionato sorprendente che la porta trovarsi in un tranquilla metà classifica fino a metà del girone di ritorno, dopo aver collezionato scalpi eccellenti tra cui quello della capolista Asolo. Alcuni infortuni chiave però mettono ko la squadra, che inizia la sua discesa in graduatoria fino all’amara retrocessione consumatasi nell’ultima trasferta a Cavazzale.

 

XII. 2018-2020, INIZIA UN NUOVO CICLO PER LA PRIMA SQUADRA

 

La stagione 2018-2019 è quella della rivoluzione, o quasi. La società conferma coach Gianesello alla guida tecnica della serie D, e stravolge completamente l’organico. Vengono confermate solo Luna Belsanti, Sofia Benetti ed Elena Fiorini, lo storico zoccolo duro attorno al quale viene allestita una squadra giovane e ambiziosa, cui si aggiungono le giovani Desy Grigolon, palleggiatrice del 2000, e Rachele Carraro, centrale del 2002, dal settore giovanile.

Il Bruel Volley Bassano chiude, e finisce quindi anche la collaborazione. Coach Cavinato, confermato alla direzione tecnica, al posto del partente Alberto Marchi chiama nello staff Francesco Galtarossa, fratello di Elena vecchia gloria del giovanile Olympia, e rivoluziona suo malgrado la Seconda Divisione per ritentare l’assalto alla promozione. Viene confermata anche Martina Cecchini alla guida del minivolley, che da questa stagione si chiama VolleyS3. Nel giovanile, i numeri continuano a essere la vera preoccupazione dello staff tecnico, che al posto dell’Under 18 decide di disputare la Terza Divisione con una squadra giovanissima composta da ragazze in età e altre appena uscite dal giovanile, alla cui guida tecnica viene chiamato da Campodarsego Valerio Casagrande.

In assenza di numeri sufficienti per disputare l’Under 14, la dirigenza capisce che è il momento di allargare i propri orizzonti, e instaura una sinergia con l’Unione Sportiva Sant’Agostino, da cui nasce un gruppo guidato da coach Davide Cavinato insieme a due ragazze della Seconda Divisione, Alessia Bigolaro e Valeria Soffiato, provenienti anch’esse da Sant’Agostino così come anche Giacomo Schiavo, neoallenatore dell’Under 16.

In un momento di grande difficoltà strutturale, la società intuisce che, oltre all’apertura al territorio, per sopravvivere deve rinnovare la promozione del proprio marchio e qualificare in modo innovativo la propria offerta formativa. Vengono completamente ristrutturati il sito e i canali social, e viene instaurata una collaborazione con gli Psicologi dello Sport del dottor Alessandro Bargnani, figure di riferimento nel mondo della mindfullness sportiva, con l’obiettivo di costruire un percorso di formazione culturale e sportiva in cui siano coinvolte tutte le anime della società, dagli atleti, ai genitori, allo staff tecnico e dirigenziale.

Se tanto avara di soddisfazioni era stata la stagione precedente, quest’anno le cose vanno decisamente meglio. La Seconda Divisione, con il ritorno di Martina Peratoner nei panni di giocatrice, mantiene le promesse, conquistando i quarti di finale di Coppa Padova e disputando un campionato quasi sempre al primo posto in classifica che le regala a fine stagione la promozione diretta in Prima Divisione con una giornata d’anticipo. Se l’Under 16 disputa un campionato senza acuti, la neonata Under 14 strappa applausi, conquistando lo spareggio per l’Eccellenza e arrivando alla post season nel campionato Primavera. La Terza Divisione di Valerio Casagrande è protagonista di un grande campionato, perdendo due sole partite in tutto l’anno, sufficienti però a costringerla a giocarsi la promozione in Seconda nella lotteria dei playoff. Nonostante i sogni della truppa di coach Casagrande si infrangano contro il Domenico Savio, seppur con qualche giorno di ritardo arriva la notizia dell’integrazione in Seconda Divisione, che premia comunque il cammino delle giovani ragazze Olympia.

La Serie D di coach Gianesello disputa una stagione sulle montagne russe. Dopo un avvio bruciante, Elena Fiorini, neo capitana, e compagne piombano in un periodo nero che le fanno sprofondare in classifica fino ai margini della zona retrocessione, per poi riprendersi dopo la pausa natalizia e risalire la china fino ad assestarsi a un più che dignitoso sesto posto finale, base importante su cui ripartire nelle stagioni successive.

L’inizio dell’estate 2019 è ancora foriero di assestamenti in società. Adis Gianesello lascia la guida della prima squadra per motivi personali e gli subentra il direttore tecnico Cavinato, con al fianco l’inossidabile Alberto Meneghetti. Viene confermata anche gran parte dello zoccolo storico della squadra, tra cui Capitan Fiorini, e il roster viene completato con il ritorno di Daria Greggio e con altre giovani di talento, nell’ottica di dare il via a un progetto a lungo termine. Per innalzare la qualità del progetto, coach Cavinato decide di implementare il rapporto con gli Psicologi dello Sport di Alessandro Bargnani, chiamati a sviluppare un progetto ad hoc dal carattere fortemente innovativo nel volley di livello regionale, e reintroduce dopo più di un decennio anche la figura del preparatore atletico, ruolo ricoperto da Giorgio Polin, noto e stimato professionista padovano.

Coach Cavinato mantiene la guida anche del numeroso gruppo Under 16 condotto in collaborazione con Sant’Agostino, che disputa anche il campionato di Terza Divisione, mentre al confermato Valerio Casagrande, insieme a Francesco Galtarossa, viene affidato un gruppo che disputerà la Prima Divisione, nato dalla fusione della sua squadra promossa in Seconda con quella di coach Cavinato promossa in Prima. In più, a coach Casagrande viene affidata anche la neonata Under 18. Lascia dunque Giacomo Schiavo, lascia anche Martina Cecchini, che torna a casa in Umbria, e lasciano anche Valeria Soffiato e Alessia Bigolaro, che rimangono solo come atlete della Prima Divisione. Per il VolleyS3, sempre più schiacciato dalle difficoltà logistiche, il direttore tecnico Cavinato chiama Samantha Greggio, preparata ed esperta figura tecnica molto quotata nella gestione del settore promozionale.

La stagione 2019-2020 vede le formazioni giovanili, entrambe al primo anno nella categoria, veleggiare su posizioni di metà classifica, mentre la Prima Divisione vive un’annata complicatissima, tra infortuni e abbandoni che la portano a navigare pericolosamente vicino alla zona retrocessione. Discorso diverso per la prima squadra, che dopo un girone di Coppa Veneto difficilissimo, culminato con la drammatica sconfitta al tie-break contro un Arcobaleno infarcito di ex dal dente avvelenato, nella prima di campionato di Serie D va a cogliere un perentorio successo per 3-1 a Thiene. Da lì, è un crescendo rossiniano che porterà Capitan Fiorini e compagne a insediarsi stabilmente nelle prime posizioni della classifica, fino a  conquistare il primato solitario alla quinta giornata, dopo la straripante vittoria per 3-0 contro il Volley Sottoriva, grande favorita per la vittoria del campionato.

La marcia della prima squadra tuttablu continuerà inarrestabile fino al 21 febbraio, quando, con l’Olympia campionessa d’inverno e capolista solitaria con cinque lunghezze di vantaggio sulla seconda, l’esplosione della pandemia di Sars-Cov-2 porta alla sospensione di tutti i campionati. Segue un periodo di grande incertezza, il mondo entra in lockdown, e a un certo punto la Fipav dichiara annullati tutti campionati cancellando tutta la stagione 2019-2020. E’una doccia fredda in casa Olympia, perché viene interrotta l’attività e soprattutto svanisce la possibilità della prima squadra di ottenere una clamorosa quanto meritata promozione sul campo, legittimata da quindici partite con due sole sconfitte, peraltro al tie-break, e un primato mai in discussione da metà novembre in poi. Quando lo staff sta già programmando la stagione successiva in funzione della Serie D, nel mese di giugno arriva la notizia che tutti aspettavano da tempo: la Federazione ha deciso di considerare valide le classifiche al momento della sospensione dei campionati, e quindi la promozione, pur senza i festeggiamenti sul campo, alla fine arriva ugualmente. Olympia, all’alba della stagione che la porterà a festeggiare il trentacinquesimo anniversario dalla sua fondazione, è di nuovo in Serie C!

Il lavoro di tanti mesi è stato premiato. Olympia Volley ritorna nella massima categoria regionale e, nonostante le difficoltà logistiche e territoriali, aggravate dalla pandemia ancora in corso, guarda con fiducia e ambizione al proprio futuro.

 

XIII …E LA SFIDA CONTINUA

 

Olympia Volley, sin dalla sua fondazione, si propone come punto di riferimento sul territorio, sia dal punto di vista agonistico che da quello sociale e aggregativo. La sua “mission” è la promozione della pratica della pallavolo con una filosofia inclusiva, la cui idea di fondo è quella offrire a ciascuna delle proprie atlete la possibilità di potersi esprimere in un contesto agonistico adeguato al proprio potenziale. Per questo, la società si avvale di uno staff di tecnici federali qualificati e costantemente aggiornati, e ha instaurato nel corso degli anni una collaborazione continuativa con professionisti operanti nel campo della preparazione fisica, della psicologia dello sport e dell’osteopatia, per qualificare ulteriormente la propria offerta formativa e culturale.